La mia storia è quella che osserva in questo momento così surreale, le nostre città vuote, deserte, come nelle mie opere “Visioni urbane”, dove enormi agglomerati, scorci di città, skyline, panorami che delineano e delimitano non solo la nostra vista ma anche, e non solo metaforicamente, la nostra vita, realizzate dall’uomo con il suo lavoro ed ingegno, ora, appaiono tristemente vuote, malinconiche e deserte, addensate con colori scuri, quasi come se non fossero più vissute o abbandonate dove non è più presente l’artefice delle stesse; l’uomo.
Questo, mette a nudo la nostra fragilità umana, in un periodo in cui pensavamo come genere, di essere al di sopra di tutto e capaci di piegare la natura e gli eventi ai nostri più ampi e fantasiosi desideri.
Ora, tutto è silente, ognuno è chiuso, relegato nei suoi angusti spazi, tormentato dal disagio o dall’inquietudine che ci assale , schiacciati dal peso delle nostre fragilità di uomini.
Mi auguro che da questo periodo così drammatico, possa riemergere una forza ed energia tale da rimetterci in moto e riprendere tutti insieme, con slancio e solidarietà, la fantastica e misteriosa esperienza della transumanza umana, sul pianeta terra, recando più rispetto per noi stessi, per gli altri e per l’ambiente che ci circonda, ci nutre e ci dà vita!
#iorestoacasa
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