La strada verso la pittura me l’ha indicata San Francesco. Detta così sembra qualcosa di mistico e forse un po’ lo è stato, nel senso di una sorta di “chiamata” verso un mondo, quello dell’arte, che in quel momento in cui ho iniziato mi sembrava incredibilmente lontano dal mio quotidiano fatto di posacenere pubblicitari e manufatti in ceramica realizzati in un laboratorio di ceramiche che avevo aperto a Mazara del Vallo. Il dipinto di San Francesco è stato, infatti, il mio primo quadro realizzato per una chiesa barocca del 1200 rimasta chiusa per più di mezzo secolo. Pensavo sarebbe rimasto un episodio isolato invece, senza rendermene conto, la pittura in sordina ha cominciato a farsi spazio nella mia vita fino a ché non ho potuto fare a meno di lei. E quando anche la mia vita privata ha subito una vera e propria rivoluzione (dalla Sicilia sono volata a Milano) , ecco che la pittura mi ha chiamato a rapporto. Ho ricominciato a dipingere con assiduità e non mi sono più fermata. Passando in rassegna i miei lavori mi rendo conto che sono accomunati da un fil rouge seppure non intenzionale. Sono per lo più figure femminili. Donne belle. Vitali. Donne che esprimono emozioni attraverso un gesto appena accennato . Sono tante donne, tutte diverse. Sono tante me senza essere me. Una delle tante magie della pittura.
Cecilia Corso
