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Arte Salerno 2017

Arte Salerno 2017

Paolo Uttieri

Gennaio 15, 2019 Scritto da Veronica Nicoli

PAOLO UTTIERI, artista napoletano, da oltre un trentennio in attività, con un modo di dipingere tutto suo, che ha definito “Nerismo” , si proietta a pieno titolo nel campo della ricerca.

I suoi dipinti , a prima vista sembrerebbero dei negativi fotografici, ma il lavoro svolto negli anni con determinazione ed entusiasmo, fanno trasparire da essi un nuovo linguaggio pittorico.

Con il nero è capace di far splendere il sole e con gli spazi vuoti di creare forme e complessi disegni. Ma il suo nerismo va molto oltre il semplice virtuosismo, è un chiaro invito a riscoprire l’essenza delle cose, a scarnificare la realtà per cercarne l’origine e il nucleo. In tutta questa opera l’artista rende partecipe l’osservatore che con le sue capacità intellettive dovrà poi completare il tutto per averne una chiara visione, nel senso che ricomporrà mentalmente l’intero disegno partendo dai tratti spezzati offerti dal pittore, e accenderà tutte le luci traendole dal nero dominante in ogni opera.

Come artista ha esposto in Italia e all’estero per centinaia di volte, è presente in numerosissime pubblicazioni sia su cataloghi, riviste, libri ed enciclpopedie.E’ stato piu’ volte recensito da critici importanti quali Vittorio Sgarbi, Paolo Levi, Jean Blanchaert, Rosario Pinto, Angelo calabrese e tanti altri.

Ha partecipato a fiere d’arte nazionali e internazionali ed è vincitore di tantissimi premi .

Simona Proto

Gennaio 14, 2019 Scritto da Associazione Culturale ArtetrA

Simona Proto

Nata a Napoli nel 1985, dopo aver conseguito gli studi classici, si iscrive alla facoltà di Archeologia e Storia dell’Arte presso l’Università Federico II di Napoli. Laureatasi cum laude, avverte l’esigenza di proseguire la propria formazione, cercando di coniugare lo studio teorico con la propria passione per il disegno, la manualità e le tecniche artistiche. Si iscrive così presso la facoltà di Restauro con indirizzo Archeologico presso l’Università Suor Orsola Benincasa, dove si laurea cum laude con una tesi sul restauro degli affreschi del complesso monastico di Taurano. E’ proprio durante uno stage di restauro a Pompei che farà un incontro che cambierà completamente la sua vita artistica e professionale: il mosaico. Affascinata da questa tecnica così profondamente legata alla materia, dalla sua natura analitica di scomposizione e ricomposizione del reale, inizia ad imparare il taglio dei materiali secondo le tecniche tradizionali e ad apprendere le diverse metodologie di lavorazione, dapprima da autodidatta, e poi frequentando le botteghe veneziane. Nel 2012, dopo numerose esposizioni collettive, sia in Italia che all estero, inaugura la sua prima personale al Tempio di Pomona a Salerno “In onore di Matteo”, in cui espone, tra le diverse opere, anche “San Matteo e il Bambino dei Barbuti”, mosaico di 2 x1,50 mt, rimasto nella sede della Curia in esposizione permanente. Questa mostra la pone all’attenzione della stampa e della critica non solo italiana tanto da rendere l’artista un punto di riferimento nel panorama del mosaico internazionale. Negli anni, il suo lavoro si rivolge sempre di più verso la ricerca di uno stile personale e verso la realizzazione di opere in cui l’utilizzo del mosaico, non sia solo una scelta tecnica quanto piuttosto un fondamentale elemento di comunicazione, giocando con l’ironia e il contrasto tra matericità e leggerezza.

Nel Giugno 2016 partecipa, dopo essere stata selezionata, al Premio Internazionale Arte Salerno 2016, con le opere Where dreams may go? E Nuove Icone – 1,2. L’artista vince il premio in denaro per la sezione pittura.

Nel Settembre 2016, è una dei 20 artisti scelti da Prince Art Gallery tra I 200 artisti di Arte Salerno, per partecipare alla prestigiosa collettiva Imago Misericordiae, svoltasi a Palazzo Ferrajoli nell’ambito del Giubileo della Misericordia. Presenta l’opera La Madre.

Nel Novembre 2016, partecipa, previa selezione, al Premio internazionale Arte Firenze 2016, con le opere Phalaenopsis, Chaenomeles, La Madre, La processione 1,2. Vince, tra oltre 200 artisti, il Premio “Vittorio Sgarbi – la Selezione” che le permetterà di partecipare all’importante mostra d’arte “Artisti in Galleria – Vittorio Sgarbi, la Selezione”, dal 17 al 26 febbraio 2017, presso la Prince Art Gallery di Salerno.

Nel Gennaio 2017, è tra gli artisti selezionati per Arte Paris, Premio Salvador Dalì, presso l’ Espace Christiane Peugeot.

Nel Febbraio 2017, è una degli undici artisti scelti da Prince Art Gallery per partecipare ad Affordable Art Fair Milano.

Nel Giugno 2017, partecipa al Premio Internazionale Arte Salerno 2017.

Nel Dicembre 2017 è invitata a partecipare all collettiva Magister Artis, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni di Cava de’Tirreni.

Nel Giugno 2017, partecipa alla Biennale del Tirreno.

Da Gennaio 2018 è impegnata nella realizzazione di mosaici per la Cappella del Santissimo Sacramento del Santuario di San Gerardo Majella, di cui ha curato personalmente l’intero progetto di rivestimento.

Andrea Fronda

Gennaio 12, 2019 Scritto da Associazione Culturale ArtetrA

Andrea Fronda

(Salerno – 7 maggio 1984)

L’artista proviene da una formazione classica e perfeziona i suoi studi in scultura presso la Rome University of Fine Arts sotto la guida del maestro Davide Orlandi Dormino. Contestualmente, approfondisce gli studi in ambito umanistico e consegue la laurea in Lettere nel 2015. Si dedica all’arte fin da giovanissimo. Negli anni realizza numerose sculture per collezioni private e dal 2002 partecipa a laboratori d’arte, rassegne ed esposizioni collettive in Italia e all’estero. Nel giugno 2017 prende parte ad “Arte Salerno” premio internazionale d’Arte contemporanea organizzato dall’associazione culturale ArtetrA in collaborazione con Prince Art e viene selezionato dal critico e curatore Daniele Radini Tedeschi, per esporre nell’ambito della 57 edizione della Biennale di Venezia, al piano nobile del Palazzo Albrizzi, sede del Padiglione Nazionale Guatemala.

Francesca Falli

Gennaio 12, 2019 Scritto da Associazione Culturale ArtetrA

Francesca Falli inizia a dipingere da bambina, sotto la guida del nonno materno, ed ha fatto del campo artistico la sua sfera di attività professionale. 

Ha studiato presso l’Istituto d’Arte dell’Aquila, tra i suoi insegnanti Marcello Mariani che le trasmette l’amore e la poesia dell’arte, L’Istituto Europeo di Design di Roma e l’Accademia di Belle Arti.

Negli anni ’90 frequenta lo studio di Fabio Mauri.  È stata allieva di Fulvio Caldarelli.

Le sue opere sono esposte in diversi musei di arte contemporanea. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all’estero. Ha esposto i suoi “Pollage”nella sezione grandi Gallerie nelle principali Fiere di arte contemporanea italiana accanto alle opere Warhol, Festa, Angeli e Schifano.

È storicizzata all’interno del Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori e dell’Atlante dell’Arte de Agostini. È socia del Centro Interdisciplinare sul Paesaggio Contemporaneo. 

Le sue opere si ispirano ai maestri della Pop Art con rielaborazioni, sperimentazioni, provocazioni. La sua attitudine alla sperimentazione l’ha spinta verso la creazione di una innovativa modalità di “lavoro artistico” in cui la pittura e la decorazione si contaminano con le possibilità delle nuove tecniche digitali. Una continua ricerca la porta alla produzione dei “Pollage” che stanno riscuotendo interesse da parte di critici e storici e vanno diffondendosi nel mondo dei collezionisti. I paesaggi caotici, distorti ed enfatizzati che troviamo nelle sue opere specchiate sono espressione del caos mentale e visivo provocato dal sisma che nel 2009 ha colpito la sua città. 

Ha esposto a: L’Aquila, Pescara, Roma, Genova, Bologna, Venezia, Formentera, Bergamo, Napoli, Milano, Treviso, Salerno, Ischia, Amalfi, Matera, Caserta, Cava dei Tirreni, Malta, Stoccolma, Shangai, Weiz, Palestina, Londra, Miami, Mosca, San Pietroburgo, Spagna, Londra, Malta, Motta di Livenza, New York, Parigi, Arles, Figueres, Torino, Amburgo, Chengdu.

Emilio Facchini

Gennaio 12, 2019 Scritto da Associazione Culturale ArtetrA

Sono nato nel 1981 a Pisa, mio padre era un imprenditore e mia madre un insegnante di disegno e pittura, è stata lei a iniziarmi alla pittura e all’ arte.L’arte ha sempre preso un posto importante nella mia vita, prima come gioco, poi come mezzo di espressione e ricerca interiore.Dopo avere concluso le scuole superiori al liceo artistico Gemelli di Cecina sono andato a studiare nello studio di Luca Battini un pittore di Rosignano marittimo, dove ho imparato le tecniche di disegno esplicate nel Cours de dessin di Charles Bargue.La collaborazione con Battini si è conclusa con una commissione di alcuni soffitti per una villa a San Francisco.Tornato in Italia ho incominciato la mia strada indipendente, mi innamorai del simbolismo, vivevo dentro un atmosfera poetica dalle luci deboli e odore di olio e trementina, la notte passava veloce ascoltando le voci dei venti e cinguettii di uccelli notturni, mi persi in un vortice malinconico, avevo costruito un mondo evanescente che alimentavo con l’alcol.Mi trovai poco più che ventenne con una forte dipendenza da alcol, dipendenza che tra ricadute e ricoveri mi portai dietro per più di 10 anni.In un ambiente così decadente incontrai molte “anime” ferite, come forse ero anche io, dipinsi molti ritratti ma non ero contento dei miei risultati, i miei ritratti erano fatti bene, i classici ritratti che “sembrano fotografie” ma non mi piacevano, non mi appagavano.Ho ricominciato a studiare scegliendo come via la strada tracciata dal maestro Pietro Annigoni, trovai a Firenze una bottega di alcuni suoi allievi diretti, Luigi Falai e Massimo Callossi, che insegnavano affresco rinascimentale, lo strappo d’affresco.Incontrai dei veri maestri, sapienti pittori con conoscenze tecniche veramente profonde ma con uno spirito giocoso e umile.
L’affresco mi ha fatto aprire gli occhi sulla mia arte, ho capito che devo vivere l’opera dal inizio alla fine, conta tutto il percorso di creazione non solo il risultato finale, dalla nascita alla conclusione ogni passaggio è importante.
Un altro lato dell’affresco che mi ha insegnato molto sono i colori: pigmenti sciolti direttamente in acqua, una preparazione cosi semplice ma dalla storia antica e importante, l’insegnamento è l’umiltà, che mi è servita e mi serve per essere sincero con me stesso e poter cosi riflettere al meglio sui miei lavori.Intanto fuori dallo studio continuava la mia ricerca di pace, feci amicizia con due persone molto importanti per me , un gesuita e un frate francescano, conoscitori del mondo e di una fede profonda e reale, per niente ipocrita e bigotta, le nostre discussioni su Dio e l’uomo mi diedero nuove sicurezze e insegnamenti che si rispecchiarono nella pittura.Il mio modo di dipingere a questo punto era un ibrido tra classicismo e espressionismo, troppo classico per i pittori moderni e troppo ruvido per i pittori che usavano tecniche classiche, non avevo ancora trovato il mio modo di esprimermi, mi serviva un ulteriore spinta che trovai quando conobbi quella che pochi anni dopo divenne mia moglie Paola, grazie a lei ho trovato il coraggio di cercare il mio mezzo espressivo lasciando poco alla volta i colori ad olio e facendo sempre più spazio alla tempera.Purtroppo anche questo cammino non è stato del tutto in discesa, infatti nel 2012 subii un brutto colpo, persi sia mio padre che mia madre, non dipinsi per un po’ e solo grazie a Paola e al legame con mio fratello sono riuscito un po’ alla volta a riprendere i pennelli in mano.Avevo già fatto molti ritratti a Paola, incominciai a chiederle di posare anche per lavori più complessi, scoprii che il suo sguardo, il suo volto e tutta la sua figura si adattavano perfettamente alla mia opera.
Da poco ho incominciato a dipingere adoperando semplice tempera, acqua, velature e tratteggio, con movimenti più fisici e veloci, usando solo mia musa come figura, non dipingo più la notte, la mattina scendo nel mio studio apro le finestre e la luce riempie la stanza.

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